19 maggio 2006
Sicuramente il Turriga 232 il fiore all180occhiello non solo di Argiolas ma della nuova enologia sarda E180 il vino che ha dimostrato in maniera incontrovertibile che il Cannonau pu242 confrontarsi alla pari con i pi249 grandi vitigni del mondo In questo risultato c180232 sicuramente la mano di Giacomo Tachis che per242 ben poco avrebbe potuto se la famiglia Argiolas non l180avesse seguito in tutto e per tutto e se soprattutto non ci fossero stati dei vigneti pi249 che adatti Occorre dire subito che il vino non 232 un Cannonau in purezza perch233 nel suo uvaggio concorrono piccolissime percentuali (5) di Bovale Malvasia Nera e Carignano Le vigne si trovano nell180omonima zona a nord di Cagliari ad un180altezza intorno ai 250 metri La vendemmia viene fatta rigorosamente in cassetta ed una volta in cantina le uve vengono pigiadiraspate e poi raffreddate leggermente prima di dare inizio alla fermentazione Questa viene innescata esclusivamente con lieviti autoctoni ed 232 seguita da un periodo di 15-18 giorni di macerazione sulle bucce Una volta svinato il Turriga effettua immediatamente la malolattica per poi andare in barriques nuove per circa 18 mesi durante i quali viene travasato per almeno tre volte Al termine di questo periodo si passa all180imbottigliamento e poi il vino rimane ad affinare in vetro per diversi mesi prima di andare in commercio Ho il vino nel bicchiere il suo colore 232 un rubino profondo molto concentrato Il naso 232 di una intensit224 notevole ed accanto a note di frutta nera matura trovo spezie tabacco cioccolato e note fum233 Un naso molto giocato sull180internazionalit224 che per242 232 sicuramente intrigante e complesso Forse il legno poteva essere dosato meglio ma sicuramente l180invecchiamento porter224 equilibrio anche a questo fattore La bocca 232 opulenta quasi spessa con dei tannini dolci e masticabili ed una lunghezza incredibile Un vino difficile da scordare soprattutto per il grande naso dove la permanenza in bottiglia porter224 ad evidenziare meglio le caratteristiche del vitigno Per la bocca possiamo dire la stessa cosa e quindi il consiglio 232 di tenerlo in cantina per almeno altri 5-6 anni Il Turriga 232 un vino capace di stupire anche i pi249 coriacei degustatori l180elevatissima qualit224 dimostrata anno dopo anno lo confermano come uno dei pi249 grandi rossi italiani e sicuramente come vino simbolo della Sardegna Le uve che lo compongono parlano chiaro: tutto fatto in casa con il cannonau a dare la marcia in pi249 Come per il Terre Brune della cantina sociale di Santadi anche qui c180232 l180ingegno e la grande maestria di Giacomo Tachis che ha fortemente voluto un vino elegante e assolutamente genuino fuori dalle mode e dai facili clich233 E anche quest180annata non delude: all180esame visivo appare concentrato fitto pressoch233 impenetrabile di colore rubino scuro con unghia abbastanza compatta e appena tendente al granato (per i curiosi la vinificazione viene effettuata in cemento vetrificato e poi in barriques nuove per 18 mesi) Sfoggia un elegante bouquet al naso con nette sensazioni minerali e floreali in primo piano il frutto c180232 ma non domina la scena come fin troppo spesso accade 232 pi249 tenue di piccoli frutti e amarena per dare pi249 spazio a spezie fini cacao tabacco cannella e una splendida nota mentolata Al gusto 232 molto intenso morbidissimo tanto da sostenere perfettamente la notevole forza alcolica i tannini sono di elevatissima qualit224 e l180acidit224 232 ancora ben presente Ad un secondo assaggio tornano le sensazioni vanigliate l180amarena dolce il mentolato qui ancora pi249 evidente Grande spalla capace di 180coprire180 quasi totalmente i 18 mesi in barriques di Allier di primo passaggio Vino completo longevo di notevole fattura da tenere in cantina per molti molti anni senza alcun timore di cedimenti Servitelo a 18176 in grandi ballon tipo Bourgogne grand cru con muscolo di manzo stufato spezzatino di cinghiale lepre in salm236 carbonata al vino rosso [Prosegue]
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